ora, la mettono giù un po’ drammatica nell’articolo, e sono convinto che sia un mix di ignoranza sull’argomento da parte del giornalista e di volontà di creare il pezzone emotivo acchiappa click.
pero’ i fatti sono giusti. il board del branch no-profit di OpenAI è (era) formato da cultisti imparanoiati dall’estinzione del genere umano dovuta all’AI un po’ alla terminator.
basta guardare un paio di vecchi podcast di Joe Rogan con Elon Musk per capire il livello di paranoia e paura che questo… “culto” ha.
Il punto semmai è che finché stavano in paranoia loro, noi potevamo stare più tranquilli perché quel che usciva da OpenAI eravamo sicuri che fosse già stato vagliato dalla loro paranoia. pero’ è anche vero che il vaso di pandora ormai è stato aperto, e se non saranno loro, sarà Google o Microsoft a fare qualche cazzata corporativa alla Skynet o alla Black Mirror.
In più, Altman stesso faceva parte di quel culto, anche se era il piu rilassato, pare.
la notizia gigante semmai è che siamo arrivati in un baleno alla singolarità, ovvero ad una AI che fra pochissimo potrà veramente essere intelligente a 360 gradi… pensavamo di arrivarci nel 2035, e invece già ci siamo.
Ma questo “già ci siamo” sulla base di cosa, esattamente?
Perchè io, ad oggi, ho visto solo banalissimi (per quanto sofisticati) algoritmi generativi su base statistica. NIENTE che faccia anche solo sospettare ci si trovi davanti a qualcosa in grado di comprendere, elaborare, scegliere, significare.
Esattamente
Ma si sa qualche dato tecnico su questa tecnica Q*? Non trovo nulla in rete e dopo tutto il casino mi viene il dubbio che sia qualche cagata per acchiappare investitori
non sono disponibili, perché le indiscrezioni su Q* vengono dalla soffiata di un impiegato anonimo di OpenAI
A me pare na stronzata
Il titolo dovrebbe probabilmente essere “come gli piacerebbe funzionasse q-start”