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Il nuovo Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea è una bestia complessa e dalle molte gambe, ma alla base è un regolamento che mira a rendere più facile per il pubblico controllare la tecnologia che usa e su cui fa affidamento.
Una regola del DMA obbliga le potenti aziende tecnologiche “gatekeeper” ad autorizzare gli app store di terze parti. Ciò significa che l’utente, proprietario di un dispositivo, può decidere a chi affidare il software che gli viene fornito.
Un’altra regola impone ai gatekeeper tecnologici di offrire gateway interoperabili a cui possano collegarsi altre piattaforme, in modo che possiate smettere di usare un client di chat, passare a uno concorrente e continuare a connettervi con le persone che avete lasciato (misure simili potrebbero arrivare in futuro anche per i social media).
C’è una regola che vieta il “self-preferencing”. Questo è il caso in cui le piattaforme spingono i loro prodotti interni, spesso inferiori, e nascondono i prodotti superiori realizzati dai loro rivali.
Ho avuto la stessa idea 😁
@iam0day che poi come traduzione “morite” ci starebbe anche, solo che vederlo all’infinito mi ha fatto pensare a un traduttore automatico e quando mi accorgo di avere di fronte un traduttore automatico mi parte il trigger (e accetto consigli non automatici su come tradurre trigger in italiano).
Per fortuna c’era il link all’articolo originale
Questo è il punto, questo è un semplice crossposting… Si dovrebbe sempre leggere l’articolo originale, che è la fonte primaria.