Nel giugno del 1962 la Marvel Comics, una casa editrice newyorkese in precedenza conosciuta come Timely e Atlas e nota per l’irruenza con la quale era solita inondare il mercato editoriale di fumetti cavalcando le mode del momento, dava alle stampe il quindicesimo e ultimo numero di “Amazing Fantasy”. I contenuti mischiavano il fantastico con l’inquietante proponendo, attraverso una serie di colpi di scena alla Twilight Zone, campanari assunti in cielo, viaggi nel tempo attraverso sarcofagi egizi e marziani in incognito sulla terra. L’albo firmato dal quarantenne Stan Lee e dal trentacinquenne Steve Ditko sarebbe comunque finito nel dimenticatoio se non fosse stato per la prima storia, una manciata di tavole intitolata Spider-Man! e destinata a cambiare per sempre l’immaginario pop della modernità.
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